Il seminario di Studi Parlamentari "Silvano Tosi"

1. La nascita del Seminario "Silvano Tosi": il Seminario, intitolato al nome di Silvano Tosi, uno dei suoi fondatori, è stato inaugurato nel 1967. Esso nasce, e non a caso, in una fase di grande fermento intellettuale sui temi legati al ruolo delle assemblee elettive, in particolare del Parlamento, chiamato in quegli anni a svolgere una funzione, del tutto peculiare dell'esperienza italiana, di centro del sistema politico-istituzionale (di lì a poco, nel 1971, la prima grande riforma dei regolamenti parlamentari doveva sancire questo indirizzo).

In questo quadro, emerse allora con particolare rilievo l'esigenza che le Camere si dotassero di un personale di supporto all'attività politico-parlamentare, che abbinasse ad una sicura conoscenza dei meccanismi e delle regole proprie del diritto parlamentare un'altrettanto estesa conoscenza di altre discipline (dalla storia all'economia, dalla politologia al diritto privato, dal diritto regionale al diritto comunitario), approfondite in un'ottica orizzontale e orientate ad accentuare la sensibilità istituzionale del funzionario parlamentare. Un'esigenza, quest'ultima, che parve allora dovesse trovare risposta attraverso il coinvolgimento di strutture accademiche specializzate.

Di qui l'idea di dar vita ad una scuola altamente qualificata di preparazione dei nuovo funzionari parlamentari in grado di coniugare insieme la necessaria tecnicità indispensabile per l'assolvimento dei compiti di supporto alle funzioni tipiche del Parlamento, dei parlamentari, con un'altrettanto necessaria formazione interdisciplinare, indispensabile per un esercizio di quei compiti alimentato da una più consapevole conoscenza delle interrelazioni che le funzioni parlamentari presentano con i più diversi aspetti del contesto istituzionale.

Questa impostazione trova puntuale riscontro non solo nell'atto di fondazione del Seminario, che vide impegnati i massimi vertici delle due Camere (nelle persone del Segretario generale della Camera Cosentino e in quello del Senato Bezzi) insieme ad alcuni dei principali protagonisti del dibattito istituzionale di quegli anni (da Silvano Tosi, primo titolare in Italia di una cattedra di diritto parlamentare, a Giovanni Spadolini, da Alberto Predieri a Paolo Barile), ma, successivamente, nella particolare formula organizzativa del Seminario che, fin dall'inizio, ha abbinato una docenza di derivazione accademica ad una docenza di origine parlamentare (funzionari, capigruppo, presidenti di commissione).
 

2. Gli sviluppi successivi: Il successo dell'iniziativa, testimoniato dalle numerose vittorie di partecipanti al Seminario ai concorsi per funzionario parlamentare, e l'alta qualità professionale dimostrata dai medesimi, convinsero i fondatori a dare maggiore stabilità alla scuola attraverso la costituzione di un'apposita associazione, l'Associazione per gli studi e le ricerche parlamentari.

Dell'Associazione, costituita nel 1985, fanno parte, per Statuto, solo appartenenti al corpo docente universitario; essa ha tra le sue finalità, oltre a quella di organizzare, in collaborazione con le due Camere, l'omonimo Seminario annuale, quella di promuovere, coordinare e sviluppare le iniziative e le attività di studio e di ricerca sul ruolo del Parlamento italiano, anche in relazione allo sviluppo del Parlamento europeo e delle assemblee elettive locali, con particolare riguardo alle loro interrelazioni, nonché alle prospettive di ammodernamento delle procedure seguite dalle istituzioni rappresentative per una crescita della partecipazione democratica (art. 3 dello Statuto).

Organi dell'Associazione sono: l'Assemblea (composta da tutti i membri dell'Associazione), il Consiglio d'amministrazione (composto attualmente dai professori: Paolo Caretti, Enzo Cheli, Stefano Grassi, Massimo Morisi e Leonardo Morlino), il Segretario generale (carica oggi ricoperta dal Prof. Paolo Caretti, ordinario di diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza di Firenze), il Comitato di direzione, il Collegio dei revisori. Tali organi vedono una partecipazione mista di docenti appartenenti alle due Facoltà fiorentine di Scienze politiche e Giurisprudenza, dalla cui proficua collaborazione il Seminario ha tratto alimento e continuità operativa.

Con decreto rettorale n. 777 del 17 Novembre 2003 l'Associazione per gli Studi e le Ricerche Parlamentari è riconosciuto quale Centro di Ateneo per la Ricerca, Trasferimento e Alta formazione dell'Ateneo Fiorentino con la denominazione "Centro per gli Studi e le Ricerche Parlamentari"
 

3. L'organizzazione del Seminario: Il Seminario (coordinato dai Professori Paolo Caretti e Massimo Morisi), si svolge, annualmente, nel periodo gennaio-giugno e si compone di due parti. La prima di lezioni seminariali (svolte presso i locali di piazza Indipendenza, n. 9), articolate su sette corsi di base (diritto costituzionale, diritto parlamentare, diritto internazionale e dell'Unione Europea, diritto amministrativo, storia contemporanea, diritto pubblico dell'economia, diritto parlamentare) e sei corsi integrativi (Potere giudiziario e forma di governo, Stato e Regioni nella giurisprudenza costituzionale, il diritto dell'impresa e interessi diffusi, Parlamento e politiche pubbliche, il diritto amministrativo europeo, il governo nel procedimento legislativo).

La seconda fase è costituita da uno stage di una settimana presso le due Camere, che si svolge a chiusura del Seminario.

Ciascun corso, diretto da un docente di una delle due Facoltà (ad eccezione dei due corsi di diritto parlamentare, la cui direzione è affidata a due alti funzionari delle Camere, attualmente il Dott. Renato Moretti, per il Senato, e il Dott. Alessandro Palanza, per la Camera), vede impegnati nelle varie sedute seminariali docenti fiorentini, di altre università italiane e straniere, funzionari parlamentari, parlamentari che rivestano particolari incarichi all'interno delle due Camere, giudici amministrativi, rappresentanti del Governo, giudici costituzionali, membri di Autorità di garanzia, rappresentanti dei governi locali, rappresentanti delle istituzioni comunitarie.

La frequenza al Seminario è riservata a neolaureati vincitori di una delle borse di studio che l'Associazione mette a concorso ogni anno con apposito bando (il numero è variabile a seconda dei contributi ricevuti, ma si è assestato negli ultimi anni a 25). La selezione dei candidati avviene sulla base dei titoli allegati alla domanda e di un colloquio dinanzi ad una commissione giudicatrice composta dai direttori dei corsi.

L'impegno dei borsisti consiste nella frequenza (obbligatoria) dei corsi, nonché nella predisposizione di un lavoro di ricerca sulla prassi parlamentare di particolare interesse istituzionale (negli ultimi anni sono stati affrontati i temi relativi allo sviluppo dell'istituto della delega legislativa e ai rapporti maggioranza-opposizione).

Per il finanziamento delle borse di frequenza, della didattica e delle spese di organizzazione, l'Associazione può contare su contributi annuali di Camera e Senato, della Fondazione "Donato Campagna", della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Consiglio Regionale della Toscana.

A partire dall'anno 2002, il contributo dei Consigli Regionali è finalizzato al finanziamento di alcune borse di frequenza, destinate a partecipanti al Seminario, che si impegnano a svolgere successivamente uno stage presso gli uffici dei Consigli. Altri stages si svolgono presso il Parlamento e presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Seminario, iniziativa unica in Italia, per come è organizzato, nell'arco di ormai trent'anni di esperienza, si è conquistato una notorietà e prestigio crescenti a livello nazionale, come testimoniato dal numero delle domande che annualmente vengono presentate per l'assegnazione delle borse, dalla diversificazione delle sedi di provenienza dei borsisti (che coprono l'intero territorio nazionale, dal livello dei candidati. Una notorietà e un prestigio determinato anche dai risultati che il seminario ha prodotto: ogni sua edizione ha registrato un numero consistente di vincitori ai concorsi di Camera e Senato (attualmente risultano una trentina i funzionari della sola Camera dei deputati che si sono formati al Seminario e dal medesimo sono usciti gli ultimi due Segretari generali, Mauro Zampini e Ugo Zampetti), così come numerosi sono ex borsisti passati nei ruoli dell'Università italiana (come, ad esempio, l'attuale segretario generale dell'Associazione).

In linea con le sue finalità statutarie, l'Associazione ha promosso anche altre iniziative sia propriamente didattiche (organizzazione di corsi intensivi di aggiornamento culturale dei dipendenti comunali e regionali), sia di carattere culturale (organizzazione di dibattiti su vari temi: dalle più recenti modifiche dei regolamenti parlamentari alla luce del mutamento in senso maggioritario, alle vicende legate alla Carta europea dei diritti, per citare le più recenti).

Oltre a ciò, a partire dal 1991, l'Associazione cura la pubblicazione in un apposito Quaderno annuale (ed. Giappichelli, Torino) delle più significative lezioni tenute nell'ambito del Seminario, insieme al resoconto delle ricerche finali svolte dai borsisti. Anche solo la lettura dei Quaderni, giunti al n. 19, consente agevolmente di cogliere il taglio dell'impostazione del Seminario, mirato ad un approfondimento critico delle diverse tematiche oggetto dei corsi, con l'attenzione costantemente rivolta a fornire utili chiavi di lettura di una vicenda politico-istituzionale ancora in fase di piena transizione. Così come dagli indici è agevole ricavare la ricchezza, la varietà e l'alta qualità dei contributi pubblicati, che si devono ai maggiori specialisti, tra i quali: Enzo Cheli, Valerio Onida, Augusto Barbera, Lorenza Carlassare, Mario Dogliani, Giuseppe Morbidelli, Stefano Bartolini, Virgilio Mura, Giuliano Amato, Sabino Cassese, Andrea Manzella, Carlo Chimenti, Guglielmo Negri, Alessandro Pace, Alfio Mastropaolo, Massimo Luciani, Gaetano Silvestri, Umberto Allegretti, solo per citarne alcuni.

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